Ferita
Illusione di salvezza
un sorriso lontano
rubato dalla piega del
labbro
occhieggia debole
dalla ruga angolare
si piega sinuoso
tra i rivoli amari
Una vita scomposta,
degna di rispetto
inneggia alla gioia
debole ma tenace
ritorna in mente un
antico canto
che più non intoni
ma rimane languido
nelle pieghe del cuore
E allora
Sorridi!
MAMMA
Ci
vuole
un
punto da cui partire
per
ricominciare,
una
pace che porti
all’infinito
della mente,
per
trovare un punto di contatto,
per
amare la vita
al
di là della vita,
che
ci riporti nel cuore
pensieri
e ricordi
pieni
d’amore:
UNA
MADRE
Carnefice
solleva alte le mani
spalancale
Fammi vedere
che degno sei
d’aver tra le tue
le mani di un altro
Stringile forte
guardalo negli occhi
se vorrai calunniarlo
prova a calpestarlo
sentirai
il suo cuore urlare
di rabbia
le sue carni
pulsare il dolore
Ma non udrai
il suo martirio
che un giorno
potrebbe essere il
tuo.
Ho visto
il dolore dell’uomo
sul volto del bimbo
un pianto
sommesso
negli occhi
Ho visto sfilare
l’ignavia
Protestare
il benpensante
Ho visto facce buffone
irridere il serio
Ho visto il faceto
raccontare verità
menzognere
Ho visto e rivisto in
passerelle
persone e manichini
ridere dell’arcobaleno
ed ammantare di nero
anche l’ultima
speranza.
Quando gli altri
Capiranno
La piaga dell’anima
Sotto la piega
Dell’abito sgualcito
Provato dalla vita
Quando gli altri
Non giudicando
Aiuteranno
L’uomo della croce
E lo solleveranno
Quando gli altri
Saremo noi
Sarà nuova vita
Dondola
Din don dan
Danza
Dan din don
Balla
Bambina
Leggiadra
Tra i rovi e le spine
Sorridi
La terra ti vuole
Gioca
Di chi sarà questo
suolo?
Mio, tuo
Di chi lo vorrà
Miglio per miglio
Conquistato
Orrido monco
Si avvicina al tuo
grembo
Non è altri che un
pari
Che voleva danzare e
giocare con te
Un bimbo che non c’è più
Questa è:
la guerra
Una gran maratona
Questa vita
Lucignoli ti arridono
Per un gran paese dei
balocchi
Giocolieri t’invitano
a rigirare
Le verità
Lanciando e
riprendendo
Filoni dispersi
E tu moderno Don Chicotte
Carichi con l’alabarda
I tuoi sogni
Il suicida attende
sempre
che qualcuno lo salvi
Ma preso nelle spire
dell’oggi
il salvatore tarderà
Violentato l’oggi
morirà
Come ogni dì
Per ritornare
Più orgoglioso che mai
L’indomani
Il gesto serba
un serafico ghigno
celato sotto una
sequela
serpeggiante d’ipocrisie
Gioisce il famigerato
Della tua debolezza
Pensandoti lento
nell’agire e nel dire
Stupiscilo
dardeggiando parole
E scudisciandolo con
probe azioni
Mostrati fiero della
tua sapienza e prostralo
Con il tuo amore
Il suo vile denaro
comprerà le coscienze non la tua anima
Bisogno d’amore
con un cuore vuoto
un’abitudine lunga una
vita
Tardi la giornata
volge
al termine
il tempo vola
lungo la mente
che piano si risveglia
Ritmico il verbo
produce
illusioni
E canti piano un
motivo
che ti porta
al pensiero un ricordo
H
Dopo il cielo
Ho pianto
oltre le stelle
che piano si spengono
Giallo di sole
Azzurro di mare
Ho sognato
sprofondata
piccolo essere
nell’immenso
di quel pensiero
che ci fa essere
Immensi
Come
Puoi pensare
D’essere solo
Se attorno a te
Girano
Uomini soli
Che cercano una
breccia
Per passare in te
Oltre te
Sai che noi
Siamo qui
Silenzi e vociare
d’anime
Eternamente alla
ricerca
Di un altro noi.
Paura di andare
oltre il pensiero
Che fa forti
quelli che pensano
d’aver sempre
il manico
mentre a noi
rimane la lama
Sciabola forte
La parola
E colpisci
Più forte
Vedrai sgorgare
Il nulla
Che sta distruggendo
Le menti.
Handicap
Prendi
le mie mani
sentirò
le tue mani
aggrapparsi
e stringere
Non saprai il male
che potrai fare
non saprai mai dirmi
Ciao
Non farai mai
un saluto
Riderai scompostamente
Strapperai il silenzio
Con un verso che
Lacererà l’anima
E non sapremo mai che
dirti
Com’entrare nella tua
mente
Forse potremo solo
amarti
Come può finire
Un perché
Che non si può
Risolvere
Un uomo a metà
Che significato ha
Se racconti
Quel che non sai
all’aria mandi
un poco di te
se guardi
distrattamente
il cielo
forse vedrai
la tua anima
lieve volteggiare
sulle miserie
di tutti noi
che viviamo arrancando
il domani.
Il diario
Una pagina
Dietro l’altra
Da riempire
Di te e degli altri
Una pagina da colorare
Con parole grandi
Con piccole frasi
Una pagina da far
vivere
Di giochi e fantasie
Di gioie e di dolori
Una pagina segreta
Un diario
Un po’ di te
Vorrei planare
Sorvolando il mare
Seguendo la spuma
Giungere
Agli scogli
Avanzare
Tornare
Ripartire
E sentire
Che ogni volta
È ritornare all’inizio
Ascoltare
E capire
che sei lì per
accogliere
dentro te
Ogni sospiro
Così come
l’ hai dato
Sapere che sempre
Dovrai essere
porto d’approdo
ancora di salvataggio
Lasciare salpare
una nave che va
Che non sa comandare
Che vuole conoscere
Saper essere madri!
Una strada
s’inerpica
Tortuosa
nasconde
nelle anse
del pensiero
un ricordo
che vago
ritorna alla mente
Fatichi a rincorrerlo
vorresti agguantarlo
Ti sfugge silente
La mano si piega
l’arto non ascolta
il tuo volere
Un volere
piegato
dalla corsa
della vita
che giunge
al traguardo.
A me piace
sentire il rombo
del treno
come il tuo cuore
A me piace
vedere il mare
come il tuo sguardo
A me piace
toccare i fiori
come il tuo volto
A me piace
sognare il sole
come il tuo sorriso
A me piace Amore
Ti diranno
Che sogni
L’impossibile
invidieranno
il tuo sapere
vorranno carpirti
la tua forza
nel cercare
sempre,comunque
la verità
occulteranno il tuo
dire
derideranno la tua
onestà
ma tu
percorri sempre
le vie dell’esistere
con la dignità
dell’essere uomo
figlio mio
Eppure l’amore
Non sfugge
Le regole eterne
Della combutta
Ed io temo
Temo
L’ansia dei giorni
futuri
Del pericolo
circospetto
Che s’insidia tortuoso
Tra le parole ed i
baci
Ed una carezza
sottolinea
Complice e furtiva
Il nostro amore
BARBONE
Non aveva altro
Che braccia ignude
Per nascondere
il corpo
dell’anima
Non aveva altro
Che vuote orbite
Per occhi senza
lacrime
Che mani per segnare
Che voce per urlare
Aveva parte di sé
Su sé
Ora non più
immobile
una mattina
resta tra sguardi
ignavi
su quella panchina
Il cerchio
tagliato a metà
divide
uomini ed idee
Polare
meridiano diverso
spicchia le gesta
Rotola
infame il germe
dell’odio
attacca, produce
rigoglioso pavoneggia
nell’alba rossastra
ed è odio
che avvampa, distrugge
inghiotte, sommerge
gorgone insaziabile
attende altra linfa
Un bimbo dorme
tra terra e cielo
mentre, insana,
orrida, fiera
la falce
recide
il suo sorriso
Ascolto
La voce del cuore
M’insegue
Con timbro
Impaziente
Ripete
Il ritornello del
giorno
Un giorno
Ore vissute
Piene
Sospirate
Silenziose
Ore
Scartate
Richieste
Tenere
Ecco è sera
Le ore passate
Sono assaporate
MADRE
Lente danzano
le musiche della vita
ti accompagnano
i ricordi
ti consolano
nelle notti candide
di solitudine
Girano i pensieri
approdano
su una spiaggia di
pace e
il cuore di una madre
trova la via della
gioia.
Avrai
Avrai giochi e dolori
avrai oneri e averi
avrai sorrisi e pianti
avrai e donerai
avrai e carpirai
avrai il tuo dolore
avrai la tua gioia
avrai un natale
Avremo un natale
da vivere insieme
se
non
giocherai
con
gli altrui dolori
Non
carpirai
donando
falsi sorrisi
non
deriderai l’inerme
Se
vivrai
senza dimenticare gli altri
avrai
il vero Natale
auguri!
Ho
cercato
frugato
rovistato
tra
i mille cassetti
della
mia ed altrui memoria
Ho
scavato
scolpito
inciso
sul
mio ed
altrui
volto
un
monito
sordo
ed afono
che
colpisse
ferisse
animi
vuoti
pieni
d’odio
Un
monito lento
come
una nenia
carezzevole
come
vento leggero
impetuoso
come
bufera gelida
Un
monito
“Mai
più
Guerra
Dolore
Fame
Mai
più!”
Ed
ho udito
gelida
Una
risposta
“È
la vita”
Guida
I tuoi passi incerti
Nel giardino del cuore
dai una svolta
al cammino a ritroso
Guarda
il cielo terso
dopo una nuvola nera
ritrova il sole
Tra le gocce del
dolore
immagina grandi
le braccia dei raggi
che t’inondano di
calore
Gioca tra i fiori
non coglierli
falli lentamente
fiorire,
crescere e sfiorire
per poi chinar la
corolla
verso la terra che
altri
darà
IL DOLORE
DI UNA MADRE
Nel cielo
terso
un segno
improvviso
disegna un
profilo
Si staglia
ed irrompe
uno sguardo
Al di là
una vita
Parallela
divergente
Unica
Simile
a tante
diversa
Un punto
d’incontro
Non c’è
Cerchi una
mano
vicina ed
amica
sollevi lo
sguardo
guardi
e poi vai
La tua
mente
non segue
regole
dettate
dall’avere
e dal dare
Ha una sua
regola
Hai i tuoi
dolori
Che hanno
preso
Il posto
del senno
O chi sa
Saremo noi
a
non volerci
arrendere ?
La
pasqua
di
ogni giorno
porta
ognuno di noi
a
cercare
la
pace,
l’amicizia
l’amore
per
tutti
anche
oggi
rinasceremo
al
sole della vita
con
un sorriso
al mondo